1 ANNO ad Abu Dhabi- capire dove si sta andando è fondamentale

21.1.14



Da alcuni giorni siamo tornati al caldo, ad Abu Dhabi. Qui l'inverno non c'è,
 ma c'è questa mite primavera che a quanto pare andrà avanti fino a Marzo. 




Un clima adorabile, da picnic sui prati.
Da golfino sulle spalle.
Da canotta sotto la maglietta. 
Da  sneakers, finalmente. (Infradito, ci rivediamo a Marzo inoltrato).
Da passeggiata in riva al mare, ma vestiti.

Un clima che ti fa venir voglia di camminare e scoprire ogni angolo di questa città che, inutile dirlo, è un casino pazzesco.
Un mix di gente da ogni parte del mondo che ogni tanto ti dimentichi di dove sei. 
E' un casino di strade a sei corsie, di marciapiedi sgangherati, di taxi che suonano e strade che se esci della griglia sono un pò labirintiche. 
E' un tripudio di centri commerciali immensi che non so nemmeno quantificare quanti piani abbiano. 
Un nascere ininterrotto di piccole novità. 
Un sacco di cose da scoprire. 

Ieri leggevo il blog di una ragazza venuta a vivere qui dagli States a Settembre che pare si trovi malissimo e che stia ripensando alla sua decisione di vivere qui. 

E questa cosa mi ha fatto molto riflettere.

Innanzitutto bisogna considerare da dove si proviene. Io sono Italiana e non esiste Paese al mondo meraviglioso come il nostro, dove ogni cosa è in se semplice ma un pò magica. Dove se anche abiti nel piu sperduto angolo di provincia o nella campagna più desolata (io rientro in entrambe le categorie) basta aguzzare lo sguardo e ti esce fuori un dettaglio, un qualcosa che ti fa pensare alla bellezza del mondo. Ma prima di partire io questo lo avevo messo in conto. Qui magari ci sono bellezze mozzafiato ma manca un qualcosa, quel tocco di vissuto che rende il tutto speciale. 
Un esempio: i mattoni vecchi e sgretolati che troviamo in ogni dove. Voi non potete immaginare quando li ho rivisti durante le feste l'impressione che mi ha fatto rendermi conto di quanto mi mancassero. E intendiamoci, non è che di solito io ci vada matta per i mattoni sgangherati, anzi. Gli anziani che ad ogni angolo della strada parlottano. Qui di anziani nemmeno l'ombra. 

Poi c'è il lato lavorativo. Sapevamo di non lasciare granchè in Italia ed in effetti per questo Abu Dhabi non ci ha deluso. E' tutto un così gran fermento che vuoi che un posticino per me non esca fuori prima o poi? certo, per questo bisognerebbe iniziare a cercare, punto sul quale il Finn mi pressa costantemente. Lo farò, ma ho dei tempi miei che voglio riprendermi dopo lo scorso anno infernale! ;)

E poi c'è un fatto soprattutto per cui la permanenza qui è così bella. So che sarà un periodo. Non starò qui per sempre. Non ho lasciato la mia casa in Italia, smontato i mobili e detto addio per sempre alle mie persone speciali. Ho ancora la mia base in Italia. 
Ho degli anni da passare qui, delle esperienze da fare, delle persone da conoscere, delle cose da imparare. Ho bisogno di crescere in un posto che mi dia la spinta per farlo e seppure fossi dovuta andare in Alaska ci sarei andata. Col Finn ovviamente. 
Una delle cose più belle è infatti la felicità lavorativa del Finn, la sua soddisfazione, il suo orizzonte più ampio. Impagabile.


Detto questo sappiate che ieri c'è stata la lotteria per la nostra nuova casa!
In vista del trasferimento sull'isola hanno costruito degli appartamenti e in base alla fortuna/estrazione si viene chiamati per scegliere questa casetta che ci ospiterà da giugno in poi. E noi eravamo tra i primi. Vista sullo skyline della città e sesto piano (potrò prendere anche le scale, volendo).
Ma a voi in Italia la struttura per la quale lavorate vi ha mai risolto il problema abitativo e senza chiedere? a me mai.
A volte la gentilezza con cui si viene trattati lascia sgomenti. Mi sento sempre un pò nel mondo delle favole. Inoltre loro sono rimasti scioccati dal fatto che noi non ci lamentassimo. L'appartamento ci andava benissimo, la modalità del trasloco pure. Nessuna lamentela sulla dimensione dell'alloggio, sul prezzo e sul fatto che ci spostassero da dove siamo. Non ci credevano. 
Perchè sappiate che qui lo standard abitativo è un pò diverso dal nostro, sono tutti un pò più viziati. Tipo che per 2 persone c'è chi pretende un 4 stanze da letto, per avere i propri spazi. -.- mah! 
Oppure ieri sono stata a casa di una signora che nel soggiorno aveva due- DUE -divani ad angolo che nella mia casa italiana non c'entrano manco togliendo tavolo e cucina (e la mia casa è nella norma). E ovviamente cucina e zona pranzo erano a parte. Cose mai viste. 
Insomma qui ci si sente viziati e coccolati per quello che è la vita quotidiana, i servizi, la gentilezza delle persone. Ovviamente però non siamo in Italia o negli States, siamo ad Abu Dhabi. E questo è importante ricordarselo sempre. La vita in questo paradiso -anche fiscale- non è come a casa, ma se si capiscono quali sono i limiti che la città ha si può passare un bel periodo all'estero, senza troppi patemi. 

Insomma, a tutti quelli che durante le vacanze mi han chiesto:
- Allora come si sta ad Abu Dhabi?
io ho sempre risposto:
- Beh guarda, pensavo molto peggio... e invece!



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